Il Naviglio Grande (così chiamato perché il maggiore, per lunghezza e portata dei cinque Navigli Lombardi) è il più antico canale navigabile realizzato in Europa e rimane ancora oggi una Grande opera di ingegneria idraulica.

Nasce prendendo acqua dal fiume Ticino nei pressi di Tornavento, 23 km a sud di Sesto Calende e finisce nella Darsena di Porta Ticinese a Milano. Ha una lunghezza di 49,9 km e supera un dislivello di 34 metri, senza l’ausilio di conche di navigazione; la portata d’acqua è di 64 m³/s al secondo in estate e 35 m³/s in inverno, ridotta a 12 all’ingresso in Darsena a motivo delle 116 bocche irrigatorie che danno acqua a circa 50.000 ettari di coltivazioni.

Nel tronco da Tornavento ad Abbiategrasso ha una larghezza variabile da 22mt a 50mt, mentre da Abbiategrasso a Milano si restringe fi no a 15mt, riducendosi a 12 nel tratto terminale. La profondità è di 3mt nel primo tratto e 1mt nel tratto milanese.

Per maggiori informazioni visita il sito www.consorzionavigli.it

Casa Sironi Marelli sorge a Robecco sulla sponda sinistra del Naviglio Grande, di fronte a Palazzo Archinto. Il complesso venne realizzato da Giacomo Bordini, amministratore delle sostanze della famiglia Litta di Milano. Nel 1846, il Bordini acquistò casa e terreni adiacenti, già di proprietà delle famiglie Crivelli e Confalonieri, con l’ambizione di costruire la casa più sontuosa fra quelle presenti a Robecco.

La villa assume gli aspetti più interessanti e singolari dal risultato delle ambizioni di Giacomo Bordini (proprietario dal 1846 al 1871), un amministratore dei Litta di Milano che fantasticò di costruirsi una “dimora estiva”. I lavori cominciarono dal giardino, come è naturale, dato il tempo che occorre per avere delle piante robuste, senza le quali una villa si riduce ad un assolato cascinale. Era un giardino grandioso: gruppi di alberi, alcuni rari, e alture artificiali per movimentare la pianura. Al centro un laghetto e dappertutto cippi, decorazioni, statue di scultori famosi.

Le scuderie, edificate successivamente, secondo lo stile dell’eclettismo in architettura completarono in parte il complesso; è l’epoca dei cavalli arabi: lo stile utilizzato è dunque il moresco. Il palazzo (pur essendovi giardino e scuderie adeguate ad esso) non fu realizzato perché al Bordini mancarono le risorse e per abitare nella sua villa dovette recuperare le vecchie costruzioni.

Il Binfa Cafè occupa invece il saloncino delle feste della villa, ristrutturato nel 2010 seguendo fedelmente l’impianto decorativo originale.

Per maggiori informazioni visita il sito: www.binfacafe.com

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