Al centro di questa nuova opera dell’Orchestra di Piazza Vittorio c’è l’idea di un Don Giovanni androgino, affidato ad una voce femminile interpretata dalla straordinaria Petra Magoni. E’ la scelta da cui si svilupperà la drammaturgia musicale, il filo con cui tessere una variante contemporanea del mito settecentesco.

La corrispondenza tra l’approccio ludico che l’Orchestra ha con la musica classica, uno stile che ci porta oltre l’idea tradizionale di generi musicali, e questa ipotesi di lavoro è un’indicazione che pone l’accento su come il divertito abbattimento di ogni confine di genere e l’espansione dei limiti dell’eros, possano creare nuova possibilità di indagine del dramma giocoso di Mozart a partire dall’intuizione profonda dell’identità tra la natura della musica e il flusso vitale.

Don Giovanni, come un redivivo Cab Calloway in un immaginario Cotton Club, in un’ambientazione dal gusto Anni’ 20 ma anche fortemente contemporaneo, dirige la sua orchestra e il suo destino in una pulsione di libertà e perdizione.

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