Pablo Picasso a 36 anni è già il grande pittore che ha guidato la rivoluzione cubista, ma non ha mai visto l’Italia.

Nel 1917 l’artista parte in compagnia di Cocteau e Stravinsky, al seguito della compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djaghilev, per visitare la nostra fertile terra dell’arte e compie un Grand Tour che lo mette a confronto con la grande arte antica (romana ed etrusca), con la cultura «popolare» (quella degli spettacoli di marionette, delle cartoline con le giovani donne in costume tradizionale) e con i fermenti del Futurismo.

A cent’anni di distanza, la mostra alle Scuderie del Quirinale si propone di rievocare proprio questo viaggio, proponendo al pubblico un centinaio i capolavori (prestati da grandi musei come il Picasso di Parigi e il Metropolitan di New York): dal Ritratto di Olga in poltrona a quello del figlio Paul vestito da Arlecchino; da L’italiana alla Natura morta con chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavola; da Il Flauto di Pan alle Due donne che corrono sulla spiaggia.

Nella sede distaccata di Palazzo Barberini, è esposta anche Il sipario, la grande tela (più di 10 metri per oltre 16) realizzata per il balletto Parade e conservata al Centre Pompidou di Parigi.

AVVERTENZA

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