Costruito alla metà del Quattrocento su progetto del grande architetto e scultore Michelozzo, questo imponente palazzo a due piani rivestito di “bugne” di pietra forte, era destinato, forse senza che il suo progettista lo sapesse, a divenire il modello della nuova dimora signorile nel rinascimento e per molti secoli a venire.

Massiccia, ma elegante, sicura e fortificata, ma arieggiata da grandi bifore e da una spaziosa corte, piena di riferimenti classici come cornici e capitelli, ma memore della tradizione medievale della casa-torre, la casa di Cosimo il Vecchio dei Medici ispirò altre famiglie fiorentine come gli Strozzi e i Pitti, ma anche fuori Firenze trovò degli estimatori. Cosimo il Vecchio era sicuramente molto fiero della sua dimora, però rimpiangendo di avere solo due figli era solito affermare: ”sì grande casa per sì piccola brigata!”.

Acquistato nel XVII sec. dai Riccardi, il palazzo fu dai nuovi proprietari molto ingrandito. Così nei suoi interni monumentali vediamo le sovrapposizioni barocche alle parti quattrocentesche, sia nelle parti decorative pittoriche che negli arredi.

Gli affreschi di Benozzo Gozzoli nella cosiddetta Cappella dei Magi costituiscono una delle pagine più alte della pittura primo-rinascimentale, mentre la celeberrima Galleria di Luca Giordano rappresenta uno dei massimi raggiungimenti della pittura (murale e su specchi)  del ‘600 a Firenze.

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