All’autorevole Charta Ordinationis del vescovo fiorentino Ildebrado, datata 27 aprile 1018, si deve la precisa e affidabile indicazione cronologica della consacrazione della Basilica  “sul Monte” affacciata su una città allora gli inizi della sua esplosiva crescita.

Dopo 1000 anni essa ancora risplende di arte e cultura, oggi restaurata in più parti e con un allestimento temporaneo e celebrativo di grande impatto.

Le sue origini sono molto più remote: risalgono all’epoca delle persecuzioni dei primi cristiani, e la sua fondazione derivò dalla sepoltura del martire armeno Miniato (III sec.).

Splendido esempio di architettura romanica quasi intatta, i suoi punti di forza sono l’armoniosa facciata marmorea, i mosaici fondo oro in stile bizantino, le Cappelle quattrocentesche incrostate di marmi e maioliche robbiane, e la Sacrestia affrescata nel XIV secolo con le storie di san Benedetto.

Il celebre Cimitero delle Porte Sante andò ad occupare (1850-1860) lo spazio circostante la Basilica, all’interno delle fortificazioni cinquecentesche disegnate da Michelangelo nel 1529 all’epoca dell’assedio di Carlo V.

Tra le tante tombe, ricordiamo  alcune molto illustri  come quelle di Collodi, Vamba, Pellegrino Artusi, Libero Andreotti, Vasco Pratolini, Spadolini…

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