La peste a Firenze - Dal 1348 al 1630

Questa passeggiata è dedicata alla peste che ha devastato Firenze per oltre 300 anni anche per ricordare che l’attuale pandemia non è stata la prima ad affliggere la nostra società.  Prendendo le mosse dal Decamerone di Boccaccio e la peste del 1348, attraverseremo secoli di storia per vedere come la peste ha modificato l’abitato, le abitudini, la stessa storia della città. La peste nel Quattrocento, nel 1523, nel 1530, fino alla famosa peste del 1630.

Punto di inizio è la chiesa di Santa Maria Novella, dove erano alcune fosse comuni e dove venivano ospitati gli orfani, sarà occasione per parlare della splendida facciata, della piazza e delle sue tradizioni, dell’Ospedale di San Paolo e dei suoi mutamenti nel corso dei secoli. Ci muoviamo nel quartiere raggiungendo l’officina profumo farmaceutica di Santa Maria Novella, parleremo della fondazione della prima “Farmacia” europea e di cosa si intendesse con cura dei malati, i suoi medicamenti furono inefficaci nella cura degli appestati ma determinanti nella quotidianità.

Parleremo della chiesa di San Martino in Santa Maria della Scala, dove durante la peste furono trattati una parte degli appestati. La sua storia ci sorprende, molti secoli prima che fosse fondato l’ospedale degli Innocenti.

Costeggiamo via degli Avelli per raggiungere l’abitato di San Lorenzo, parleremo delle innumerevoli pesti del 1400 e delle conseguenze per la famiglia dei Medici.

Parleremo dell’Ospedale Bonifacio in via San Gallo, attivissimo nella cura degli appestati durante la peste del 1630.

San Marco ci porterà a parlare di Andrea del Castagno, anche lui ucciso dalla peste e del suo incredibile cenacolo.

Termineremo la visita in Piazza SS Annunziata dove affronteremo le vite di Pontormo e Andrea del Sarto, le loro opere nel chiostrino dei voti.

AVVERTENZA

Per aderire all'iniziativa è necessario essere iscritti al Gruppo Territoriale proponente, diversamente nel form di adesione all’iniziativa accanto al nome del socio appare la scritta “Non ammesso”.

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