Il Carcer Tullianum, strutturalmente connesso con il sistema difensivo/costruttivo del Colle Capitolino a partire dall’età arcaica ("Mura Serviane”), era luogo di reclusione dei nemici dello Stato Romano condannati a morte.

Si tratta del carcere più antico di Roma, dove secondo la tradizione fu tenuto prigioniero San Pietro. Intorno al VII d.C. il Carcer Tullianum ha perso la funzione di luogo di detenzione ed è divenuto luogo di culto cristiano, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Carcere.

La lunga e complessa campagna di scavi appena condotta dalla Soprintendenza speciale archeologica di Roma ha evidenziato le varie fasi di trasformazione del sito, dall'epoca arcaica a quella paleocristinana ed ha dimostrato che la leggenda della prigionia del Primo Pontefice ha un suo riscontro concreto. La conversione "particolarmente rapida" in luogo di culto, scortata anche da frammenti di affreschi rinvenuti avvalorerebbero la tradizione cristiana del carcere di San Pietro.

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