La storia della Chiesa di San Bernardino va ricostruita a partire dal 1145, anno in cui venne edificato un ospedale con accanto un cimitero, che presto si rivelò inadeguato. Fu così che nel 1210 venne eretta una piccola camera adibita a contenere le ossa esumate, a cui nel 1268 fu affiancata una chiesetta da usare come sepolcro per i Priori e i Fratelli che dirigevano l'ospedale. Nel 1642 il campanile della Basilica crollò distruggendo sia l'Ossario che la chiesetta. Mentre quest'ultima fu subito ricostruita, l'Ossario, rifatto dalle fondamenta, fu ultimato nel 1695. Le pareti della cappella a pianta quadrata sono interamente ricoperte di teschi e ossa recuperati dall'antico Ossario e usati come singolari decorazioni anche su porte, pilastri e cornicioni; ammucchiati entro nicchie, disposti a forma di croce, o in modo da riprodurre la lettera «M» (la chiesa è infatti dedicata a Santa Maria Addolorata). 

Lasciato l'angolo di via S. Clemente, il Verziere è la prima piazza che viene incontro, sede per secoli del mercato ortofrutticolo (da cui derivò l'appellativo) che venne lì trasportato sul finire del Settecento per ordine del conte Carlo Firmian, trasferendolo dalle spalle del Duomo al brolo di S. Stefano. Negli ultimi cinquanta anni la zona è stata completamente trasformata, ma, ancora per tutto l'Ottocento, la piazza fu unica sede del mercato di frutta, verdura, carne, pesce e selvaggina, derrate che venivano offerte su bancarelle, in negozi e negozietti caratteristici.

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