Il complesso conventuale di Santa Maria Novella rappresenta l’Ordine Domenicano a Firenze già dal Duecento. Fu un importante centro culturale e religioso perfettamente adeguato alle esigenze di visibilità delle più ricche e influenti famiglie fiorentine durante la Signoria medicea, come gli Strozzi, i Gondi, i Rucellai e altri.

La Basilica fu progettata, secondo la tradizione, da Fra’ Sisto e Fra’ Ristoro da Campi, che si ispirarono all’architettura cistercense già diffusa nel XII secolo in Francia. La costruzione iniziò nel 1279.

Vero scrigno di capolavori, la Basilica ci offre il Medioevo di Giotto (Crocifisso dipinto, 1290) e dell’Orcagna, il Rinascimento avanguardistico di Brunelleschi (Crocifisso scolpito, 1415) e di Masaccio (affresco della Trinità), e quello maturo del Ghirlandaio e di Filippino Lippi (affreschi Cappella Maggiore e Cappella Strozzi).

Oltre ai già da tempo restaurati annessi conventuali, come il Chiostro Verde, il Chiostro dei Morti e la magnifica Sala Capitolare (nota come il Cappellone degli Spagnoli), sono tornati visibili gli spazi già in uso alla Scuola Carabinieri, come il Chiostro Grande con i suoi affreschi seicenteschi.  

Nel grandioso Refettorio, invece, sono adesso esposte le lunette affrescate da Paolo Uccello, staccate dal Chiostro verde, che illustrano le Storie della Genesi tra cui il celebre Diluvio Universale (1440).

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