In provincia di Viterbo c'è un posto che non si trova da nessun'altra parte del mondo, un unicum nel panorama mondiale dell'arte. È il Parco dei Mostri di Bomarzo, chiamato più correttamente Sacro Bosco, un giardino rinascimentale fatto costruire nel pieno Cinquecento da Vicino Orsini. Le rocce vulcaniche che affiorano dal terreno furono magistralmente trasformate in sculture mostruose, oggi semi nascoste nel verde, che sembrano, solo apparentemente, realizzate e dislocate senza una logica unitaria.

Di questo luogo, realizzato in 24 anni da Vicino Orsini, caduto nell’oblio alla sua morte e riscoperto solo a inizi Novecento, hanno scritto molti studiosi di tutto il mondo e anche Salvator Dalì prese ispirazione dalle sculture per i suoi quadri surrealisti. 

Solo recentemente è stato finalmente svelato il progetto di Vicino Orsini e oggi siamo in grado di capire il significato di tutte quelle statue che, durante il secolo scorso, hanno fatto impazzire gli studiosi di tutto il pianeta. Una spiegazione che non troverete su internet, poiché rivolta quasi esclusivamente agli studiosi del settore e che vi svelerermo in maniera semplice e immediata.

Vicino Orsini ha voluto creare una sorta di riassunto visivo di tutto l'Universo, un luogo dove rappresentare la concezione della vita, della filosofia, della religione e del momento storico in cui egli viveva. Attraverso un percorso preciso che dal basso sale verso l'alto, di dantesca memoria, il visitatore compie una sorta di purificazione dell'anima. Per questo egli stesso lo chiama Sacro Bosco.

Il famoso Orco è in realtà la Bocca Tartarea, la Casina pendente è legata al Concilio di Trento, il Drago e l'Elefante rappresentano tutti i mali del mondo, la Tartaruga è il simbolo di Cosimo I Medici e il parco stesso non è stato creato dall'Orsini per follia o, come si pensava, per dimenticare la perdita della moglie Giulia Farnese, morta quando il Bosco Sacro era praticamente terminato!

Allora perché due sfingi (egizie!) ci accolgono all'ingresso? Perché ci sono rocce scolpite come se fossero tombe etrusche? Sapete che davanti a un Teatro improbabile ci sono degli obelischi? E perché ci sono vasi e pigne ovunque? La conferenza virtuale vi permetterà di conoscere la complessità, la bellezza e il fascino di questo parco seguendo il percorso corretto che, credetemi, alla fine vi lascerà piacevolmente sorpresi.

Il collegamento avverrà tramite la piattaforma Google Meet.

La conferenza è in esclusiva per i Soci ALI.

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